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Uranium Finance perde 50 milioni dopo migrazione alla V2.1 | Theledger

Uranium Finance perde 50 milioni dopo migrazione alla V2.1

Uranium Finance, progetto DeFi che gira su Binance Smart Chain, ha dichiarato di aver perso 50 milioni in criptovalute.

Uranium Finance 50 milioni
Tempo di lettura: 5 minuti
  • Uranium Finance è un protocollo DeFi basato sul sistema AMM, e distribuisce i propri profitti tra gli holders del suo token nativo
  • Nonostante la sua trasparenza e le sue funzioni innovative, il protocollo ha perso 50 milioni a causa di un bug durante la migrazione alla V2.1

Non è la prima volta che sentiamo parlare di situazioni in cui progetti molto validi, a causa di problemi interni o di rug pull, perdono migliaia, se non milioni, di dollari. Oggi vi parliamo di Uranium Finance, che nella giornata del 28/04 ha dichiarato di aver perso 50 milioni di dollari distribuiti in vari asset.

Uranium Finance: cosa è?

Riteniamo opportuno darvi anche un’infarinatura generale di Uranium Finance prima di passare alla notizia vera e propria, così da far comprendere che qualsiasi progetto, a prescindere dai buoni propositi e dalle buone intenzioni, ha sempre un margine più o meno elevato di rischio.

Uranium Finance nasce come progetto mirato a risolvere il problema della maggior parte degli AMM (Automated Market Makers). Il problema di fondo, secondo il team, sta nel fatto che il valore del token crolla dopo un periodo più o meno lungo di rialzi.

Di conseguenza, l’utilizzo del DEX diminuisce perché l’interesse degli utenti va scemando esponenzialmente, nonostante molti team di sviluppatori abbiano provato numerose strategie per ovviare a questo problema.

Uranium Finance 50 milioni
Logo Uranium Finance

Tuttavia, Uranium Finance, col suo protocollo U235, sembra aver superato l’ostacolo distribuendo parte dei suoi profitti tra gli utenti, così da promuovere gli investimenti a lungo termine. Mettendo in staking gli U92, infatti, tutti gli holders hanno diritto a una parte dei dividendi di Uranium Finance, suddivisi in U235, e vengono premiati con BNB e BUSD.

In questo senso, più che liquidity providers, gli utenti vengono trattati come stakeholders. Inoltre, Uranium Finance vanta una distribuzione del 75% del ritorno economico ottenuto dalla piattaforma (proveniente dalle commissioni di deposito, swap etc.) a tutti gli holders di U235.

Queste funzioni, insieme alla trasparenza generale del protocollo, hanno fatto ottenere abbastanza successo nel tempo, portando la TVL a oltre $600.000 in un solo mese. Peccato, però, che durante la migrazione alla V2.1 del protocollo, ne siano stati persi ben 50 milioni.

Uranium Finance perde 50 milioni di dollari

Durante la giornata di mercoledì, per motivi ancora da scoprire, il protocollo ha affrontato una perdita di 50 milioni di dollari a seguito di una migrazione alla V2.1. Nello specifico, sono stati persi:

  • 80 BTC ($4.300.000)
  • 1,800 ETH ($4.700.000)
  • 7 milioni USDT ($5.700.000)
  • 9 milioni BUSD ($17.900.00)
  • 638,000 ADA ($800.000)
  • 26,500 DOT ($800.000)
  • 34,000 wrapped BNB ($18.000.000)
  • 112,000 U92, il token nativo di Uranium Finance ($160.608)

Secondo il team di Uranium Finance, la perdita di 50 milioni potrebbe essere stata causata da una strumentalizzazione da parte di membri interni o da una rug pull, attuata durante la migrazione alla V2.1. Inoltre, Igor Igamberdiev, un ricercatore esperto di The Block, ha affermato che potrebbe trattarsi di un bug delle coppie all’interno del contratto della V2.

Uranium Finance 50 milioni
Rug Pull

In questi casi, ovvero quando si hanno delle coppie all’interno degli AMM come Weth-USDT, chiunque può accedere alla coppia e prelevare la maggior parte dei token, inviandoli direttamente al proprio portafoglio sfruttando le funzioni del protocollo stesso.

È stato anche illustrato come il responsabile del furto abbia già spostato parte dei 50 milioni tramite strumenti come Tornado Cash, che consentono di prelevare in maniera totalmente anonima tramite tecnologie di zero-knowledge proof (ZKP).

Fortunatamente, la blockchain è un mondo totalmente trasparente e pubblico, dove ogni transazione può essere visualizzata se si dispone delle giuste conoscenze per farlo. I ricercatori di The Block, infatti, sono stati in grado di tracciare tutti i movimenti e le conversioni effettuate dopo il furto su Uranium Finance.

A quanto pare, chi ha fatto breccia sfruttando il bug ha spostato 2,438 ETH tramite Tornado Cash, poi ha convertito i DOT in ADA, e poi in ETH tramite PancakeSwap. Dopodichè, la versione degli ETH in BSC è stata convertita nella versione Ethereum tramite AnySwap, in grado di effettuare conversioni cross-chain (in questo caso da BSC a Ethereum).

Anche gli 80 Bitcoin sono stati convertiti tramite AnySwap, così da avere tutto su un’unica blockchain. Tuttavia, una persona poco competente o con poche conoscenze tecniche non avrebbe mai potuto fare un’operazione simile. Ecco perché si pensa che il furto di 50 milioni di dollari su Uranium Finance sia stato effettuato da una persona interna, o sia accaduto a seguito di una rug pull.

Anche il contratto da GitHub è stato rimosso, motivo per cui si stanno effettuando ulteriori ricerche per capire la vera natura dell’episodio. Ad ogni modo, queste situazioni fanno capire che, per quanto possa essere sicuro e trasparente un protocollo, bisogna sempre fare molta attenzione.

Conclusioni

Non è la prima volta che sentiamo parlare di rug pull, scam o furti da parte di personale interno. Se questa volta è toccato a Uranium Finance perdere ben 50 milioni di dollari, abbiamo potuto vedere episodi simili con Meerkat Finance o WineSwap, sempre su Binance Smart Chain.

Proprio per questo motivo, vale sempre la classica frase ‘’non investire ciò che non si è disposti a perdere’’. Chi ha bloccato tutto il proprio capitale su Uranium Finance, ad esempio, ha avuto delle grosse perdite, che possono creare problemi non solo economici ma anche psicologici.

Inoltre, tenersi aggiornati sulle ultime notizie non può far altro che aiutare a ridurre al minimo i rischi.

Approfondimenti

Bibliografia

 

 

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Laureato in lingue per la comunicazione interculturale e d'impresa, mi sono avvicinato da circa 6 mesi al mondo delle criptovalute, e me ne sono praticamente innamorato. Nella vita faccio il content writer come freelance, ma mi piace tenermi aggiornato sulle notizie relative al mercato della blockchain e faccio qualche micro-investimento. In più, sfrutto la potenzialità di alcune piattaforme di mining, faucet e wallet virtuali.
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