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Piano della FED per entrare nel mercato delle criptovalute

Piano della FED per entrare nel mercato delle criptovalute

A quanto pare esiste un piano della FED per riuscire a far entrare la Banca Centrale degli Stati Uniti nel mercato delle monete digitali

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Tempo di lettura: 5 minuti
  • A quanto pare esiste un piano della FED per riuscire a far entrare la Banca Centrale degli Stati Uniti nel mercato delle monete digitali
  • Il piano della FED è stato pensato in virtù dell’enorme progresso tecnologico e dell’incredibile popolarità di Bitcoin
  • La Banca Centrale degli Stati Uniti non può non stare al passo coi tempi che corrono
  • Per David Treat, comunque, il piano della FED, per essere attuato, avrà bisogno di tempo

piano della FED

Quale sarà il piano della FED per riuscire ad entrare nel mercato delle valute digitali?

In prossimità dell’estate verrà pubblicato un documento di ricerca riguardante la sua valuta digitale da parte della Fed (Federal Reserve System, la banca centrale degli Stati Uniti): questo annuncio è stato dato giovedì scorso ed è da ritenere ufficiale.

Il piano della FED e la realizzazione di una nuova moneta digitale

Si tratta di un altro piccolo passaggio obbligato in direzione della criptovaluta e palesa un impegno da parte di questa istituzione nel tentativo di sviluppare la propria moneta digitale.
Jerome Powell assicura che la Federal Reserve sta osservando con grandissima attenzione ciò che sta accadendo nell’ambito delle tecnologie dei pagamenti, sottolineando gli evidenti progressi in questo settore e il desiderio di stare al passo coi tempi.

Le sue dichiarazioni mirano a sottolineare quanto la trasparenza possa essere di fondamentale per infondere fiducia nelle persone nella valuta americana, ovvero il dollaro, ma anche nelle reti di pagamento, nelle istituzioni bancarie e nella sicurezza dei flussi di pagamento. Sono enormi le quantità di denaro che circolano quotidianamente e possono essere rese possibili solo da un sistema che si riveli efficiente e che serva l’economia, sostenendola con efficacia.

Il piano della FED tiene conto del progresso tecnologico

Nel soppesare i vantaggi portati dal progresso tecnologico non si può chiudere gli occhi davanti alla notevole popolarità di Bitcoin e di tante altre valute digitali, per quanto non vengano ancora ritenute efficienti come sistemi di pagamento (discorso diverso, invece, per le stablecoin che sono legate a valute specifiche). Perché, dunque, le banche centrali non dovrebbero partecipare al processo? E perché non dare l’occasione alle persone di utilizzare un CBDC?

Jerome Powell ci mette la faccia, ecco perché all’annuncio è affiancato da un suo videomessaggio, dove garantisce alle famiglie americane, nonché alle imprese del paese, l’impegno della Federal Reserve nel fornire un sistema di pagamento dinamico ma che sia anche al riparo da eventuali rischi e pericoli.
Troppa prudenza può bloccare l’innovazione e rimanere fermi in questo momento non è possibile, ma ogni scelta dev’essere fatta alla luce di diverse considerazioni e privilegiando i reali interessi degli americani.

Il piano della FED e l’ispirazione dall’estero

Ovviamente si cerca di guardare anche alle mosse che stanno facendo gli altri paesi, specie quelli in diretta concorrenza con l’economia americana.
La Cina, ad esempio, è l’osservata speciale in tale circostanza, essendo già entrata di fatto in una valuta della CBDC (la banca centrale digitale) , istituendo lo yuan digitale e non sono in pochi coloro che sollevano la questione domandandosi se il dollaro non rischi di perdere il suo status di valuta di riserva globale.

La cautela è d’obbligo: emettere una valuta digitale è sicuramente un desiderio da concretizzare, ma si vuole procedere in maniera ragionata, pensare alla moneta digitale giusta e non scivolare sulla scia emotiva di una competitività con il paese asiatico, rischiando di commettere errori o omettendo di valutare gli eventuali rischi.
Il tempo di sviluppo dell’idea è stimato in almeno quattro o cinque anni.

Quanta acqua passerà sotto i ponti?

Questo secondo le parole di David Treat che al momento è impegnato attivamente nella ricerca pubblico e privata sui CBDC e guida la pratica blockchain per Accenture.
Non ci ha girato intorno, non ha voluto fare promesse difficili da mantenere e ha parlato chiaro, asserendo che il tempo richiesto per creare la moneta digitale della Fed è lungo e va speso per fare le cose con criterio. È necessario uno studio approfondito della materia, affinché la criptovaluta della Federal Reserve sia disponibile e utilizzabile di fatto, in accordo coi valori che si propone e compatibilmente con le leggi di ogni paese.

Per il 2023 è previsto il rilascio di un sistema di pagamento “FedNow” che mira ad essere risolutivo rispetto ai problemi sulla immediatezza delle transazioni e degli unbanked.

La dichiarazione di Powell lascia intendere che non è sicuro che si andrà davvero avanti con una CBDC, molto dipenderà dal risultato delle ricerche, dello studio e delle audizioni che si terranno a riguardo. Il documento di ricerca che uscirà questa estate può essere considerato l’inizio di un processo fatto con coscienza e diretto dalla Boston Fed.

Per approfondire:

Bibliografia:

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