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Protocollo FEI: il fallimento e il futuro delle stablecoin

Protocollo FEI: il fallimento e il futuro delle stablecoin

Il protocollo FEI potrebbe essersi rivelato un grande fallimento e il futuro delle criptomonete stabili è da questo momento incerto.

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Tempo di lettura: 5 minuti
  • Il protocollo FEI potrebbe essersi rivelato un grande fallimento e il futuro delle criptomonete stabili è da questo momento incerto
  • Le stablecoin hanno un prezzo altrettanto stabile e sono considerate molto più sicure delle criptovalute come il Bitcoin
  • La FEI consiste in una sorta di banca algoritmica che emette le stablecoin
  • Questo protocollo però ha dimostrato di non essere davvero in grado di garantire stabilità

protocollo FEI

Il protocollo FEI potrebbe essersi rivelato, dopo neppure tanto tempo ormai, un grande fallimento e il futuro delle stablecoin è adesso incerto.

Le stablecoin sono delle criptovalute vincolate a un mezzo di scambio considerato stabile, perciò hanno un prezzo altrettanto stabile e sono considerate molto più sicure delle criptovalute come il Bitcoin.

A fronte di un importante investimento è stato lanciato il protocollo FEI che consiste in una sorta di banca algoritmica che emette le stablecoin. Si tratta di un progetto che non viene considerato proprio di successo, per tutta una serie di fattori, il più importante di tutti è quello per il quale all’interno dei meccanismi della finanza decentralizzata questo non basta. Il token di governance Tribe ha visto una forte discesa di varie decine di punti percentuale dimostrando che FEI non è in grado di garantire stabilità.

E proprio per questo ci si chiede che spazio troveranno in futuro le stablecoin e il protocollo FEI.

Protocollo FEI: due ipotesi sui meccanismi di questo sistema

Già nel 2014 vennero formulate due ipotesi, la prima da Ferdinando M. Ametrano e la seconda da Robert Sams: entrambi cercarono di descrivere i meccanismi di base che muovono le stablecoin.

La prima vede l’offerta della moneta modificarsi a seconda della domanda, la seconda dà un ruolo centrale ai proprietari di stablecoin e di azioni di signoraggio e ne sostengono i costi e i benefici basandosi sull’offerta e sulla domanda. 

A partire da queste due analisi è avvenuta la creazione di ESD, Basis, RSR, Frax e FEI.

Le stablecoin ritenute convincenti, come già fatto presente, si agganciano a una valuta stabile il problema è che aumentano il quantitativo di questa moneta è necessario che aumentino anche le garanzie e ciò è un impiccio non facile da superare. 

Infatti, tutti quei progetti che sono nati con l’intenzione principale di procedere alla creazione di una valuta stabile sovrana, che però non potevano appoggiarsi ad una riserva di qualche genere e dunque non si basavano sui modelli di riserva collaterale eludendo la possibilità di fornire delle reali garanzie, hanno portato a creare monete volatili e non stabili.

La fiducia e la speranza degli utenti

Eppure l’offerta complessiva ricevuta per ogni tipo di stablecoin ha visto un rialzo di 577 punti percentuali, moltiplicando la cifra da poco meno di 6 miliardi a ben più di 40.

Perciò anche se il protocollo di FEI viene considerato un fallimento da molti, c’è da dire che gli utenti non smettono di credere che possa esistere una stablecoin davvero sicura e desiderano continuare a crederci.

FEI ha cercato di mantenere liquidità mantenendo lo scambio ETH/FEI al prezzo ETH/USD.

Una interessante analisi del funzionamento del protocollo FEI può essere fatta in base ai dati del Token Genesis Event dove gli utenti sono riusciti a coniare FEI partendo da Ethereum scontati del 50% e seguendo le varie dinamiche successive anche se a quel punto, per tante persone, FEI aveva già perso la credibilità che si cercava di dargli.

Protocollo FEI pro acquirenti

Un’altra interessante osservazione da fare riguarda il fatto che il protocollo FEI tende a penalizzare i venditori FEI e ad agevolare gli acquirenti. Questa penalizzazione aumenta più si abbassa il prezzo di vendita di FEI e ciò influenza parecchio le transazioni perché il 98% della moneta utilizzata per TRIBE è vincolata a FEI, e dunque coloro che intendono scambiate TRIBE con Ethereum ci rimettono e possono andare a perdere una fetta delle loro monete a causa dello slippage.

E poi, dal momento che se si perdono delle monete di FEI quando si vendono al ribasso, parte di essere scompaiono durante la transizione perché l’acquirente ne riceve di meno di quelle che aveva il venditore.

Ma questo, secondo Emin Gün Sirer, dovrebbe fare aumentare il loro prezzo.   

Perciò la penalizzazione che ha la vendita di FEI finisce per ricadere, tutto sommato ed effettivamente, sia sul venditore che sull’acquirente e ciò le rende difficili da offrire e da gestire e rende questa moneta alquanto “improbabile” ed ecco il reale motivo per cui il protocollo FEI è un progetto che non sta assolutamente dando i risultati sperati nell’ambito della creazione di una stablecoin di successo.

Questa è la fine del protocollo FEI?

Ad oggi c’è chi ritiene di metterci una croce sopra e parla anche di rimborsi, altri ci vogliono credere ancora e ragranellano FEI. Il rimborso sembra comunque non avere più di tanto senso perché quando è stato lanciato il protocollo FEI le persone che hanno partecipato alle vendite e agli acquisti sapevano nei minimi dettagli di cosa trattasse l’esperimento e hanno agito in tutta coscienza.

Gli investitori sembrano credere ancora nella stablecoin, nonostante ciò che è accaduto. 

Ma a ben pensarci ciò significa che anche se un quantitativo ingente di soldi viene messo a sostegno di una impresa ciò non dimostra la sua validità e il suo futuro successo.

Per approfondire:

Bibliografia:

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