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Politica del Bitcoin: quali sono i Paesi che ci credono?

Politica del Bitcoin: quali sono i Paesi che ci credono?

Alcuni Stati hanno cominciato ad interessarsi attivamente alle criptovalute attuando una strategica politica del Bitcoin.

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Tempo di lettura: 5 minuti
  • Alcuni Stati hanno cominciato ad interessarsi attivamente alle criptovalute attuando una strategica politica del Bitcoin
  • Il primo è El Salvador, certo uno Stato piccolo, ubicato in America centrale
  • El Salvador non possiede una moneta ufficiale, perché già da vent’anni adotta il dollaro
  • Nayib Bukele, il presidente di El Salvador, ha sostituito la sua vecchia foto di Twitter aggiungendo al profilo i famosi “occhi laser” il simbolo usato all’interno della community di Bitcoin

politica del bitcoin

Alcuni Stati hanno cominciato ad interessarsi attivamente alle criptovalute attuando una strategica politica del Bitcoin.

In base alle informazioni divulgate dal sito Bitcointreasuries.com, ben tra Stati sovrani si stanno rendendo protagonisti di scelte importanti. Il primo è El Salvador, certo uno Stato piccolo, ubicato in America centrale, eppure grande della visionarietà dal momento che si prepara a dichiarare il Bitcoin una moneta a corso legale in tutti gli effetti. El Salvador conta 6 milioni e mezzo di abitanti per un Pil di 27 miliardi di dollari. Se dovesse effettivamente operare questo genere di scelta, potrebbe essere considerato il primo stato al mondo a ritenere Bitcoin una valuta legale a tutti gli effetti.

El Salvador non possiede una moneta ufficiale, perché già da vent’anni adotta il dollaro.

Esiste anche un dettaglio piuttosto pittoresco che comunque non va assolutamente sottovalutato e che sembra avallare questa anticipazione degli eventi.

Nayib Bukele, il presidente di El Salvador, ha sostituito la sua vecchia foto di Twitter aggiungendo al profilo i famosi “occhi laser” il simbolo usato all’interno della community di Bitcoin.

Si tratta di un presidente giovane, appena trentanovenne, e dunque probabilmente più avvezzo al mondo digitale e più possibilista rispetto alle nuove tecnologie e a tutte le possibilità che possono offrire, comprese quelle finanziarie.

Ma, ovviamente, non spetta solamente lui a decidere.

Politica del Bitcoin: il caso del Parlamento di El Salvador

In El Salvador esiste un Parlamento al quale il disegno di legge andrà sottoposto è solo dopo un attento esame potranno essere prese delle reali decisioni.

La  notizia della presentazione del disegno di legge è stata accolta dalla platea presente alla Bitcoin Conference, tenutasi a Miami nei giorni scorsi, che ha visto toccare il record dei 50.000 partecipanti.

A sollevare l’argomento è stato il fondatore di Strike, Jack Mallers.

È importante ricordare che Strike si avvale dell’utilizzo di una tecnologia stretta a doppio filo con la blockchain di Bitcoin, ovvero Lighting Network.

Si tratta di una piattaforma di pagamenti digitali estremamente veloce molto utile nel caso di micro pagamenti ma sconsigliata in tutti gli altri casi proprio perché non garantisce la stessa sicurezza della blockchain per le transazioni più importanti.

Ma cosa succederà se il parlamento di El Salvador dovesse approvare il disegno di legge del presidente Nayib Bukele? 

Come in ogni circostanza in cui un accadimento si svolge per la prima volta, si aprono diverse ipotesi e scenari, basati più che altro su un possibilismo logico.

Il primo scenario riguarda la reazione che potrebbe avere il Fondo Monetario Internazionale.

Al momento non si sono registrate particolari reazioni, e nemmeno comunicati ufficiali.

Politica del Bitcoin: come si comporterà il Fondo Monetario Internazionale

Dal momento che Bloomberg non si è espresso, si può pensare che il Fondo Monetario Internazionale sia in osservazione di ciò che accadrà per prendere decisioni definitive rispetto ad un eventuale prestito da 1 miliardo di dollari al Salvador, le cui trattative sono ancora in corso.

D’altra parte, la mossa coraggiosa o avventurosa, a seconda delle valutazioni valutazioni dei singoli, di El Salvador potrebbe aprire la curiosità di Stati che hanno pressappoco le stesse caratteristiche.

Infatti, è del tutto probabile che questo genere di strategia della politica del Bitcoin che strizza un occhio alle criptovalute possa essere preso come modello ed emulata. Si fanno già i nomi di Tonga e Paraguay, sempre basandosi sulle informazioni ufficiali che emergono dalle dichiarazioni di politici su Twitter.

Questa è una notizia molto importante eppure il valore dei Bitcoin non sia minimamente spostato, come se si trattasse più di un fenomeno mediatico che di un gesto reale ed incisivo.

Politica del Bitcoin: la strategia di El Salvador

Non sono pochi coloro che valutano la mossa di El Salvador come una strategia in tutto e per tutto, atta a cercare risonanza, a farsi pubblicità, ad attrarre investitori.          

Di fatto, in El Salvador la politica del Bitcoin già c’è, poiché  il bitcoin è una moneta già circolante: si stima che un quinto del Pil del paese sia in Bitcoin e provengono dal denaro di coloro che sono espatriati e mantengono le famiglie di origine da lontano. Dal momento che inviare ai parenti i dollari avrebbe troppe commissioni a cui sottostare, si cerca di aggirare l’ostacolo in questo modo per preservare valore.

La mossa di marketing avrebbe anche un suo senso, perché se il Bitcoin diventasse una moneta ufficiale per lo Stato tutti gli imprenditori che dovessero spostare la loro residenza in El Salvador non dovrebbero più sottostare a tasse sul capital gain.

La politica del Bitcoin anche in altri Stati

Lo Stato non ha ancora dei Bitcoin a bilancio, anche se approvando la legge dovrebbe acquistarne a deposito. Però esistono delle nazioni che, in concreto, hanno già affrontato questa scelta.

Si tratta di Bulgaria e Ucraina che hanno rispettivamente l’11% del Pil e l’1,2% del Pil già convertiti in Bitcoin. Probabilmente la Bulgaria potrebbe aver acquisito questo patrimonio grazie a dei sequestri di Bitcoin, ma sono voci che circolano e non hanno una reale ufficialità.

Mentre per quanto riguarda l’Ucraina i Bitcoin sono stati acquistati dai funzionari di Stato, per una decisione ben ponderata.

Per approfondire:

Bibliografia:

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