- Secondo il governo della Cina, le monete digitali rappresentano una minaccia per l’economia generale del Paese
- A seguito di queste notizie, il mercato subisce dei crolli importanti che vengono visti dai retailers come strategie speculative per far entrare le whales, che compreranno ai minimi
Non è ormai una novità sentir parlare di Cina e attacchi alle monete digitali Lo abbiamo già visto il mese scorso, quando gli asiatici hanno deciso di bloccare i pagamenti e gli investimenti in criptovalute. In quel caso, gli investitori non hanno più avuto la possibilità di detenere i loro asset negli exchange o di lanciare nuovi token tramite le Inital Coin Offering (ICO).
Oggi, però, 5 banche cinesi ed Alipay, app di pagamento del Paese, sono state intervistate dalla People’s Bank (Banca Centrale della Repubblica Popolare Cinese), che ha chiesto di terminare immediatamente tutte le attività legate alle criptovalute. Non a caso, il mercato è crollato nel giro di pochi minuti, con Bitcoin vicino ai $31,000.
Perché fermare le criptovalute?
Come abbiamo detto sopra, non è la prima volta che sentiamo parlare di attacchi alle criptovalute da parte della Cina. Prima con i pagamenti, adesso con le mining farm e tutte le attività correlate alle monete digitali in generale.
Gli attacchi sono già iniziati tempo fa eliminando tutte le mining farm in Mongolia e nello Yunnan. Adesso è toccato allo Sichuan, dove tramite l’energia idroelettrica era possibile minare Bitcoin, senza neanche inquinare troppo l’ambiente.
Tuttavia, nella dichiarazione rilasciata dalla PBOC (People’s Bank of China), si legge come le criptovalute, secondo la Cina, siano la causa della distruzione delle normali attività economiche e dell’ordine finanziario.
Secondo loro, sono strumenti che mettono insieme tutti i possibili rischi legati ad attività illecite come il riciclaggio di denaro, violando anche la sicurezza dei fondi degli utenti. In questo senso, tutte le banche cinesi sono state chiamate in causa per invitare i loro clienti a non rischiare su monete digitali come Bitcoin.
Inoltre, nessun ente finanziario avrà diritto ad aprire account o conti relativi agli investimenti sulle monete virtuali, in quanto potrebbero esserci conseguenze spiacevoli. In particolare, sono state vietate tutte le attività di trading e simili.
Conseguenze sul mercato
Ormai ci siamo abituati. Ad ogni notizia che fuoriesce sulla guerra tra Cina e criptovalute, il mercato crolla nel giro di pochi secondi. Al momento della stesura di questo articolo, la situazione è la seguente, con Bitcoin sceso di oltre il -20% nel giro di una sola settimana.

Una delle monete digitali più colpite è sicuramente BNB, che se fino al 12 maggio aveva raggiunto punte di oltre $690, adesso si ritrova a meno della metà, con All-time-low di circa $254. Anche Ethereum si è dimezzata, dato che aveva ormai sfondato il muro dei $4000 e adesso si ritrova ad appena $1800.
Non sono stati pochi i commenti negativi da parte degli investitori, soprattutto sotto al post di Wu Blockchain, che ha condiviso la dichiarazione da parte della PBOC.
The central of China issued a statement stating that it had interviewed 5 banks and Alipay, requesting not to participate in virtual currency-related business activities. https://t.co/fI4Ga82dkW https://t.co/xrSvigxTA4 pic.twitter.com/RFnZ3jlobZ
— Wu Blockchain (@WuBlockchain) June 21, 2021
Difatti, molti pensano che queste notizie siano pubblicate solamente nel momento in cui ci si avvicina ad una resistenza importante, in modo che venga sfondata e le balene possano comprare ai prezzi minimi di mercato.

Si tratta di strategie simili di quelle attuate da Elon Musk, che in momenti scelti da lui senza nessun criterio particolare, decideva di pompare il mercato o farlo crollare con un semplice post su Twitter. Ovviamente, nessuno sa se si tratti di vere e proprie strategie, ma la ricorrenza di tali news porta a pensare questo.
Conclusioni
Il mercato, come possiamo ben vedere, cela sempre dei rischi, anche molto importanti. Sono stati tantissimi i retailers che in questi giorni si sono fatti prendere dal panico e, dopo aver comprato ai massimi di inizio maggio, stanno vendendo ai minimi di fine giugno.
Ovviamente, tutto dipende anche dalla moneta su cui si investe, ma comprare al massimo e vendere ai minimi non può che tramutarsi in perdite importanti di denaro.
La Cina sarà anche un Paese molto importante per il destino di Bitcoin e delle monete digitali, ma fortunatamente Paesi come El Salvador e Panama si stanno mobilitando per renderle vere e proprie valute nazionali.
Bisogna sempre avere i nervi saldi in un mercato volatile come questo, e tenersi aggiornati non può far altro che aiutare a minimizzare le perdite.
Approfondimenti
- https://theledger.it/news/finanza/portafogli-componibili-tutte-le-possibilita-che-offrono/
- https://theledger.it/news/piano-della-fed-per-entrare-nel-mercato-delle-criptovalute/
Bibliografia
- https://coinmarketcap.com/it/
- https://thecryptobasic.com/2021/06/21/
- https://www.cls.cn/detail/773439
- https://twitter.com/wublockchain/
- https://www.ilgiornale.it/
- https://www.criptovaluta.it/