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Terra Station: il futuro della DeFi | Theledger

Terra Station: il futuro della DeFi

Dopo la nascita di diversi protocolli in ambito DeFi, Terra Protocol, col tool di Terra Station, vuole rivoluzionare il mondo della finanza decentralizzata

Terra protocol luna station
Tempo di lettura: 8 minuti
  • Terra Protocol è un protocollo DeFi cross-chain che mira all’adozione di massa implementando per la prima volta le Stablecoin al suo interno
  • Il prezzo del token nativo $LUNA è schizzato da meno di 1$ ad oltre 30$ soltanto nell’anno del 2021
  • Il protocollo offre soluzioni di rendimento e altri “mondi” come Mirror e Anchor Protocol, dove si possono ricevere interessi e creare asset sintetici
  • Tramite Terra Station, wallet nativo del protocollo, si possono mettere i propri $LUNA in staking tramite i nodi validatori

Ogni giorno nascono nuove protocolli e nuove soluzioni per far lavorare i propri fondi, soprattutto nel mondo della DeFi. Tra questi, oggi parleremo del protocollo Terra (LUNA), il cui token nativo ha subito rialzi importanti passando da poco meno di 1$ a oltre 30$ soltanto nel 2021.

Cosa è Terra?

Per riassumerla brevemente, il protocollo di Terra fa parte della blockchain decentralizzata. La sua funzione è quella di generare monete stabili dando vita ad una nuova forma di economia digitale.

Funziona, come tutti i protocolli DeFi, tramite orachles e smart-contract. Tuttavia, la sua innovazione è proprio quella di offrire moneta stabile in modo da attuare un piano di mass-adoption molto intelligente.

Un’altra peculiarità è quella di essere un protocollo cross-chain, ovvero che lavora su più reti per aumentare la sua versatilità. Abbiamo già visto alcuni protocolli cross-chain come nel caso di Poly Network, hackerato per oltre 600 milioni di dollari, ma questo non sembra il caso di Terra, almeno per il momento.

Tra le blockchain compatibili con Terra ci sono il colosso della DeFi Ethereum e l’emergente Solana, che ultimamente ha registrato volumi di scambio davvero importanti, con schizzi di prezzo notevoli.

La differenza tra le Stablecoin che si trovano sugli exchange centralizzati, come USDC e GUSD, e quelle di Terra, è che queste ultime sono sostenute dal token nativo $LUNA. Difatti, sono proprio delle soluzioni algoritmiche che regolano i vari prezzi in modo da non far subire troppa volatilità al mercato.

Ma la vera chicca è quella di aver progettato l’implementazione di canali di pagamento che mirano alla vera adozione di massa. Difatti, il problema della DeFi è che non si trovano quasi mai soluzioni simili a quelle a cui siamo abituati.

Di conseguenza, i protocolli vengono usati solamente da chi è già nel mondo della blockchain e ha abbastanza dimestichezza con questi strumenti.

La cosa che più colpisce, inoltre, è legata alle sue soluzioni di staking e di farming con interessi molto competitivi, con tanto di assicurazione sui propri fondi. In più, ci sono alcune soluzioni di investimento interessanti nei “mondi” di Mirror e Anchor Protocol.

Terra protocol luna station
Fonte: Anchor Protocol

In particolare, su Anchor Protocol è possibile usufruire di servizi di borrowing e lending che consentono di ricevere del denaro in prestito o, viceversa, di prestarlo e ricevere interessi. Inoltre, si possono anche depositare i propri fondi usando la stablecoin di terra, UST, per ricevere fino al 20% di interesse annuo, con i fondi coperti dall’assicurazione dello smart-contract.

Su Mirror, invece, è possibile fare il minting, ovvero dare vita, ad asset sintetici sotto forma di token. Per farla semplice, è possibile creare, per esempio, l’azione di Tesla sotto forma di token sintetico usando la finanza decentralizzata.

Terra protocol luna station
Fonte: Mirror Finance

Ciò significa che, per esempio, se un utente cinese non può investire in un’azione italiana, questo potrà farlo usando Mirror Protocol che, come uno specchio, riproduce fedelmente un determinato asset. Il tutto senza violare alcuna legge.

Infine, tornando su Terra, è possibile mettere in staking i propri fondi usando i cosiddetti validatori, ovvero aziende o individui che mettono a disposizione i propri nodi per poter ricevere ricompense dal protocollo stesso.

Grazie all’intuitività dello strumento Terra Station, è possibile mettere in staking nel giro di pochi click, conoscendo esattamente le percentuali di interesse, il valore dell’uptime e molti altri dati utili.

Vediamo, quindi, come funziona Terra Station e lo staking con i validatori, dato che è uno degli strumenti più semplici nonché più utilizzati del protocollo.

Cosa è un validatore?

Terra è alimentato da un sistema di consesus denominato Tendermint, che usufruisce di un TOT di validatori in modo da incrementare la sicurezza in tutto il protocollo. Questi, appunto, creano nuovi blocchi per ricevere dei reward, come nel classico Proof Of Stake utilizzato da molti protocolli recenti della DeFi (vedi Ethereum).

In questo modo, si risparmia energia, a differenza del mining, e si ottimizza il processo di sicurezza. Ciò consente anche di partecipare ai processi di governance, incentrando il tutto sulla community e mantenendo un elevato livello di dcentralizzazione.

Lo strumento Terra Station mette a disposizione una serie di validatori, aggiornati di continuo, con tanto di informazioni su ognuno di essi. In particolare, si può visualizzare la Public Key del validatore, il suo indirizzo, il suo nome, il sito web ufficiale (se disponibile) e una breve descrizione.

Ciò consente di capire se il validatore può essere affidabile o meno, sia in termini di sicurezza sia in termini di commissioni, come vedremo in seguito. D’altronde, i validatori possono essere non solo dei team o delle aziende, ma anche degli utenti privati che mettono a disposizione il proprio nodo.

Per quanto riguarda l’affidabilità e i costi, è possibile vedere anche le commissioni da pagare su ogni reward ricevuto, le commissioni massime e il tasso di variazione della commissione.

Esempio di staking con i validatori su Terra Station

Proviamo a fare un esempio: si trova un validatore con commissione dell’1%. Ciò significa che dalla nostra ricompensa verrà detratto l’1%. Tuttavia, se il tasso di variazione della commissione equivale al 20%, significa che quell’1% potrebbe salire al 21% nel giro di 24 ore.

Per l’appunto, ogni validatore può cambiare la commissione ogni 24 ore, con un limite determinato dal tasso di variazione della commissione. Questa potrà arrivare ad un massimo dettato dal parametro “commissioni massime”.

Quindi, optare per un validatore che ha un tasso di variazione della commissione e una commissione massima molto elevati sarebbe controproducente.

Sono anche presenti, in percentuali, la self-delegation, ovvero il numero di token $LUNA messi in staking dal validatore, e il voting power. Più sarà alto il voting power, più il validatore potrà avere decisioni sul nodo. Quindi, meno voting power significa più decentralizzazione e, quindi, più vantaggi.

Anche il valore dell’uptime è importante, in quanto indica se il validatore è attivo al 100% o meno.

I criteri per scegliere un validatore su terra station, quindi, sono: un basso voting power, basse commissioni, alto livello di uptime, e una buona porzione di self-delegation.

Ovviamente, un basso tasso di variazione della commissione e un basso valore di commissione massima saranno un plus. Tuttavia, non esiste quasi mai un validatore perfetto, motivo per cui molti sfruttano la funzione di ‘’redelegation’’.

Delegare e ridelegare

Con delegare, si intende mettere in staking i propri fondi tramite un validatore, come abbiamo visto sopra. Quindi, piuttosto che avviare un nodo individualmente, si partecipa tutti allo stesso nodo dividendo, in percentuali basate sui fondi messi in staking, i premi.

Tramite lo strumento di redelegation, è possibile passare da un validatore all’altro in maniera diretta, risparmiando tantissimo sulle commissioni e ottimizzando i tempi.

Terra protocol luna station
Guida alla delega. Fonte: Medium

Perché passare da un validatore all’altro? Semplice: non sempre i dati dei validatori sono fissi. Può capitare che uno di essi vada in down, portando l’uptime a 0 e, di conseguenza, si potrebbero perdere i reward.

Ecco perché molti utenti monitorano spesso l’uptime dei validatori, come anche le commissioni. Se le commissioni da pagare, per esempio, salissero del 20% in 24 ore, molto probabilmente deciderete di delegare i vostri fondi ad un validatore più economico, ma con lo stesso uptime.

Se volete saperne di più sullo strumento di redelegation, è possibile trovare la guida ufficiale qui.

Conclusioni

Protocolli come Terra sono molto rari da vedere nel mondo della blockchain e della DeFi, che ultimamente vengono invasi da trend di massa come quello delle shitcoin (es. Shiba Inu e BabyDoge).

Logicamente, non possiamo sapere se il protocollo, come nel caso di Poly Network, verrà hackerato o manifesterà problemi di varia natura.

Tuttavia, i progetti sembrano molto promettenti, tant’è che ogni giorno vengono implementati nuovi aggiornamenti. In più, le collaborazioni previste sono davvero numerose.

Ovviamente, invitiamo sempre a fare le vostre ricerche personali prima di investire su un protocollo, anche se lo staking con i validatori può sembrare estremamente sicuro.

Nel frattempo, tenersi aggiornati non farà altro che aiutarvi ad evitare eventuali perdite di fondi.

 

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Laureato in lingue per la comunicazione interculturale e d'impresa, mi sono avvicinato da circa 6 mesi al mondo delle criptovalute, e me ne sono praticamente innamorato. Nella vita faccio il content writer come freelance, ma mi piace tenermi aggiornato sulle notizie relative al mercato della blockchain e faccio qualche micro-investimento. In più, sfrutto la potenzialità di alcune piattaforme di mining, faucet e wallet virtuali.
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